[…] “Virtuosismi toccatistici a parte (d’altronde risolti con sicurezza), è nelle parti polifoniche che Massimo Marchese si mostra capace di non lasciare ‘lo strumento vuoto’. L’interprete savonese sostiene l’apollinea e cristallina trasparenza dell’opera con decisa autorevolezza, mettendo in buona relazione le corde del suo strumento con le linee dell’intavolatura di Francesco”.
Gian Enrico Cortese (Musica, marzo 2006)
[…] “Un interessante cd edito dalla Tactus ripropone ora le pagine di Spinacino affidate al liuto di Massimo Marchese […] La musica strumentale all’inizio del Cinquecento oscillava fra forme autenticamente “strumentali” (il ricercare) e trascrizioni di pagine vocali. Marchese con lodevole tecnica e bel suono, offre una piacevole antologia di entrambe, mettendo in luce l’attenta ricerca tecnico/espressiva di Spinacino”.
Roberto Iovino (Il giornale della musica, aprile 2006)
[…] “L’Intabulatura di Spinacino dà l’impronta di un’eleganza degna di Josquin Des Prez, dispiegata dal Massimo Marchese con timbri aguzzi, con cantabilità preziosa e verve ritmica cesellata”.
Alberto Corrado (Sipario, aprile 2006)
[…] “Massimo Marchese war ihr mit seiner Laute ein sehr aufmerksamer Begleiter. Er spielte sich nicht in den Vordergrund, sondern bereitere ein sehr gutes instrumentales Ambiente für Anna Bessis ausdrucksvollen Gesang. Dass er außerdem ein exzellenter Solist ist. stellte Marchese beim Vortrag der Toccata von Girolamo Kapsberger (1580 bis 1651) unter Beweis – intesiv, virtuos, gefühlsbetont”.
Andreas Stolz (Wolfsburger Nachrichten, maggio 2010)
[…] “Massimo Marchese is a technically accomplished and imaginatively sympathetic performer of this music. As implied earlier, a good deal of this music is by no means straightforward, technically speaking, and Marchese’s assured playing of his six-string lute (made by Ivo Magherini of Bremen in 2003) is a pleasure to hear. In the ‘arrangements’ of vocal music the readings are nicely phrased and eloquent, the ornaments relished but not at the cost of forward momentum; in the more abstract ricercares, he articulates their often quite elaborate patterns with fair clarity, and conveys attractively the sense of pleased discovery”.
Glyn Pursglove (www.music web-international.com, giugno 2010)
[…] “By way of interlude before the final two Suites, one of de Visée’s best known works, at least by guitarists, Les Sylvains de M. Couperin, is given a delightful outing on the theorbo by Massimo Marchese”.
Byzantion
(reviews.gramma.co.uk, July 2011)
[…] Il liutista italiano Massimo Marchese, personaggio ben noto all’interno del mondo barocco italiano sia per la sua carriera solistica sia per le tante collaborazioni, è al suo debutto con questa etichetta (dopo aver consegnato alle stampe incisioni con stradivarius e tactus) e soprattutto è alla sua prima incisione solistica di repertorio barocco “pieno”. Coadiuvato da due partner di lusso, Marchese si dimostra uno strumentista di notevole caratura, sicuramente tra i migliori sulla scena italiana di questo momento, in termini di suono, di tecnica e di intelligenza interpretativa.
Carlo Centemeri (Audiophile sound, giugno 2011)
[…] “Besonders auffällig ist dieser Aspekt bei dem langen Stück für Sololaute ‘Les Sylvains’: Im Vergleich zu vielen anderen Einspielungen, die sich im Wesentlichen nur im Tempo unterscheiden, nicht aber in der rhythmischen Rigidität, spielt Massimo Marchese in einem weicheren und gelösteren Stil”
http://www.klavier.de/magazin/kritik.cfm?RECID=20166&REID=12472
[…] “Staropoli, Marchese e Contadin propongono letture condotte con intelligenza critica e rigore, ma sostenute anche da una eleganza di suono e da una ammirevole duttilità espressiva.
Roberto Iovino (L’Invito, gennaio 2012)
[…] “A Massimo Marchese e alla sua tiorba tocca il brano dove i concetti musicali, che de Visée prese in prestito da Francois Couperin, si fanno più intensi: lo stupefacente rondeau Les Sylvains (tr. n. 19), che nella trascrizione per tiorba trova, nei continui ritorni del tema che sembra opporsi alle forze disgregatrici dei couplet, un’aura di malinconica ostinazione che rende il brano uno dei più interessanti del repertorio tiorbistico di sempre”.
Giovanni Cappiello (Eptachordon, gennaio 2012)
[…] “Una preziosa lezione di stile e una realtà da considerare per appassionati e non”.
Elisabetta Amistà (cdclassico.com, settembre 2012)
[…] “Il bel cd di Marchese propone una serie di composizioni sia di importanti autori sia anonime nelle quali l’interprete mette in evidenza con abilità e padronanza tecnica le potenzialità espressive dello strumento utilizzato”.
Piero Barbareschi (gothicnetwork.org, settembre 2012)
[…] This well-rounded program is expertly performed by Massimo Marchese, who studied with Iakob Lindberg and whose career as a lutenist has taken him on even farther-flung travels than Rubens. The sound is goodvibrant and “up close”.
CRAWFORD (American Record Guide – January/February 2013)